CoopCulture. MAM, il Museo Aperto della Metropolitana a Napoli.

mam coopculture 2018

 

 

 

 

 

Otto grandi imprese italiane hanno deciso di investire nella città partenopea per valorizzare una delle più grandi opere di arte pubbliche d’Italia, con le stazioni progettate da molti degli architetti più importanti al mondo che ospitano opere di 100 autori di arte contemporanea e un grande patrimonio archeologico ancora da conoscere. Un progetto di mecenatismo privato che porterà bellezza, lavoro e investimenti tutelando e valorizzando uno straordinario patrimonio culturale. Il tutto assolutamente a costo zero per la città e le istituzioni.
Le stazioni dell’arte sono un patrimonio già riconosciuto nel mondo con tanti premi internazionali e che, nel solo 2017, secondo un’indagine dell’università Vanvitelli, sono state visitate da 176.000 turisti, un’esperienza di grande interesse da parte dei visitatori con il 75% di giudizi eccellenti su TripAdvisor.
La missione della futura fondazione Mam, museo aperto della metropolitana, è quello di garantire un servizio di fruizione culturale gratuito, continuativo e innovativo; ampliare il progetto stazioni dell’arte realizzando nuove installazioni anche in periferia; garantire la manutenzione alle opere; organizzare ed ospitare programmi culturali promossi da associazioni e organizzazioni del territorio. Un grande cambiamento che porterà la cultura ad essere sempre più motore di crescita e sviluppo attraverso la cura e valorizzazione del patrimonio della Metropolitana delle tre “A” (archeologia, architettura, arte).
I soggetti promotori sono Metropolitana di Napoli insieme a Coopculture, Gesac Aeroporto internazionale di Napoli, Ansaldo STS, Ferrarelle S.p.a., Laminazione sottile, Metropolitana Milanese S.p.A., MSC crociere. Il prossimo passo è la valutazione della proposta da parte del Comune di Napoli con l’indizione di una gara pubblica.
Un contributo a fondo perduto di 1,3 milioni di euro, 200 mila annui solo per la manutenzione. Per l’implementazione del progetto è stato già stimato un investimento di circa 800.000 euro da realizzare tra il 2019 il 2021 prevalentemente in tecnologie innovative e nuove opere. La governance seguirà lo schema giuridico delle fondazioni di partecipazione che non hanno fini di lucro ed operano nel rispetto del principio di economicità di gestione. I partner operativi saranno Coopculture per le attività culturali e Metropolitana di Napoli S.p.A. per le manutenzioni visto che negli ultimi anni ha volontariamente fatto fronte a numerose azioni a tutela del patrimonio artistico anche con una convenzione con l’Accademia di Belle Arti. Il modello di sostenibilità prevede una gestione imprenditoriale delle attività di valorizzazione culturale, la creazione di una struttura di gestione molto snella, un sistema di fundrasing. La fondazione reimpiegherà eventuali avanzi di gestione nella realizzazione di nuove opere d’arte in programmi culturali.
I vantaggi per la città saranno, dunque, notevoli: in particolare la creazione di un nuovo grande attrattore per il turismo culturale, il miglioramento della salvaguardia e tutela del patrimonio artistico, nuova occupazione nel settore culturale, il coinvolgimento delle stazioni di periferia nel progetto delle stazioni dell’arte, il coinvolgimento della realtà culturali associative della città. L’azienda di trasporto, inoltre, potrà migliorare l’esperienza di viaggio dei propri viaggiatori e la reputazione dell’azienda, non avere la necessità di sostenere i costi di manutenzione delle opere d’arte, disporre di un soggetto che si occupa della valorizzazione culturale delle sezioni dell’arte professionalmente a costo zero. Grandi vantaggi anche per gli sponsor e i donatori con una visibilità su un progetto culturale che avrà vastissima eco in Italia e nel mondo che a regime avrà più di 60 milioni di visitatori. E, in conclusione, si tratta di un progetto aperto a tutti coloro i quali vorranno sostenere a questa grande iniziativa di mecenatismo privato per la valorizzazione della cultura.

Giovanna Barni, presidente di CoopCulture spiega che cosa è un museo e, soprattutto, che cosa è un museo oggi.
“Al tradizionale ruolo di luogo della conservazione delle testimonianze storiche si sono aggiunte nuove funzioni connesse alla realizzazione di iniziative culturali, alle attività didattiche per la popolazione scolare e adulta, a tutto quanto contribuisce a trasformare il museo da oggetto a soggetto attivo di processi culturali e progetti d’intervento. Da contenitore di capolavori il museo diviene luogo centrale nell’organizzazione della città. Un museo non fatto di oggetti tolti dal loro luogo d’origine e rinchiusi in un “contenitore”, ma costituito da itinerari…”.
Queste parole comparivano già una ventina di anni fa nell’aggiornamento alla voce “Museo” dell’Enciclopedia Treccani. Sono parole che anticipavano un museo che ancora non c’era. Un museo che vuole essere il MAM. Quando abbiamo partecipato alla nascita della Fondazione che darà vita al MAM – e voglio ringraziare di questa occasione innanzitutto Metropolitana di Napoli e il suo presidente Ennio Cascetta – l’abbiamo fatto contando sulle nostre competenze e sulla nostra specificità: siamo una cooperativa che si muove nel mondo della cultura con l’obiettivo di rendere la cultura sempre più diffusa, goduta, vissuta come un grande elemento di coesione sociale e di arricchimento personale dei cittadini. E a chi si chiede: in fondo perché un museo? Le opere sono già al loro posto, le stazioni sono gremite di napoletani e di turisti, non basta questo? Noi rispondiamo di no: un museo aperto è una diversa modalità di fruizione, una più vasta capacità di comprensione delle opere, un luogo di produzione culturale, un luogo di didattica per i più giovani, di formazione, di innalzamento di competenze professionali per i giovani che guardano alla cultura come ad una passione e insieme come un futuro di lavoro. È anche il luogo opportuno per integrare e far interagire tra di loro istituzioni e associazioni culturali del territorio, giovani artisti e creativi, costruendo con loro nuove occasioni di produzione e fruizione del bene cultura, spettacolo, partecipazione. Le bellissime stazioni già aperte e quelle che via via saranno completate saranno luoghi all’interno dei quali condurre visite guidate, offrire supporti innovativi di comprensione e conoscenza da leggere attraverso smartphone e tablet, dotare le moltissime opere di un apparato che le renda leggibili e ne faccia intuire il contesto artistico, luoghi di formazione, spazi di produzione e di eventi artistico- culturali. Il tutto in un dialogo tra contemporaneo e antico. Un museo aperto che conduce i napoletani, i turisti dentro la città, all’interno dei grandi luoghi dell’arte e della cultura. E l’impegno di CoopCulture sarà anche di creare e rendere sempre più friendly una piattaforma digitale, multimediale e interattiva che sia di supporto a chi vuole visitare e capire il MAM e tutto il mondo artistico, culturale e urbano di cui il Museo rappresenta la porta di accesso. CoopCulture con i suoi quasi 2.000 tra soci e lavoratori, con l’esperienza accumulata in decenni di gestione di grandi e piccole realtà, partecipa alla Fondazione e si impegna a dar vita a un museo che serviva ma che ancora non c’era”.

(fonte: Ufficio Stampa CoopCulture)

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