Cooperativa Alepf Service. Diamo un calcio all’indifferenza!

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Un’amichevole di calcio per favorire l’integrazione sociale, tra le mura del carcere di Poggioreale, a Napoli, è la mission dell’iniziativa “Diamo un calcio all’indifferenza”, giunta quest’anno alla seconda edizione. Promossa dalla Cooperativa Alepf Service e dall’Associazione La Mansarda, ha visto sfidarsi giornalisti sportivi e una parte dei detenuti dei padiglioni Livorno e Firenze. “La Cooperativa Alepf Service – ha detto il presidente Luca Sorrentino – ha inteso sostenere questa manifestazione credendo fermamente nel valore di percorsi come questi. Dobbiamo ripensare e costruire un nuovo modello di carcere e di nuovi interventi che permettano al condannato di formarsi, anche una volta fuori, con l’obiettivo di abbassare la media delle recidive”.

 

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Il triangolare, il cui calcio d’inizio è stato battuto dal giornalista Carlo Alvino, è stato vinto dalla squadra del padiglione Livorno. I giocatori, di età compresa tra i 20 e i 35 anni,  che si sono aggiudicati il primo premio, non hanno trattenuto l’emozione: “E’ un onore per noi essere qui – hanno dichiarato – avremmo vinto anche se la coppa non fosse stata tra le nostre mani. Correre all’aria aperta e divertirsi è già un grande privilegio”. La partita è stata pretesto, così come ha dichiarato Antonio Fullone, Direttore del Penitenziario “per iniziare a costruire dei ponti, necessari ed indispensabili tra la Casa Circondariale e la comunità esterna”. L’evento, si inserisce in una più ampia progettualità che pone il detenuto, i suoi problemi e le sue esigenze al centro di attività volte a rieducare e a favorire il reinserimento lavorativo. “Mancano pochi giorni alla mia scarcerazione – ha detto Fabio – dopo sei lunghi anni di prigione e questa partita la ricorderò come uno dei momenti belli di questa mia esperienza”. “Attribuiamo allo sport – hanno dichiarato i promotori della sfida Luca Sorrentino e Samuele Ciambriello – una valenza pedagogica importante, è per questo motivo, che siamo decisi a non abbandonare proposte come queste. Il calcio, nella fattispecie, può essere una componente fondamentale nel percorso di crescita e di rieducazione dei detenuti, poiché, rappresenta un veicolo di valori educativi fondamentali quali tolleranza, spirito di squadra, lealtà. Il triangolare è un’occasione per andare oltre le mura dell’indifferenza sul tema del carcere e più in generale su quello della giustizia”.

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