Cooperativa ETICA. Neomaggiorenni in uscita dai percorsi di tutela. Quali possibilità?

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Questo il titolo del convegno promosso e organizzato dalla Cooperativa ETICA che ha affrontato la spinosa questione delle donne maggiorenni che non possono restare e/o rientrare in famiglia e che hanno ancora bisogno di essere sostenute nel percorso verso l’autonomia e l’indipendenza. Abbiamo incontrato la Presidente, Nadia Bassi, la Responsabile della Comunicazione, Ida Mazzarella e Francesca Russo, Referente Area Servizi Residenziali.

 

La soglia della maggiore età, per le donne inserite in percorsi di tutela ‘fuori famiglia’, se da una parte apre a nuove opportunità, dall’altra pone il problema delle strutture residenziali, dell’autonomia, dell’indipendenza, del prendersi cura di sé da sole. Bassi. – « Si ritrovano adulte senza poter contare sul supporto di relazioni familiari solide e, dunque, senza punti di riferimento » « Nel corso degli anni – prosegue – ci si è interrogati molto sul modo in cui i servizi sociali possono intervenire rispetto alla condizione dei care leavers, nell’idea di progettare degli interventi che non si presentino solo come forme di assistenzialismo della giovane verso la sua autonomia. Il Gruppo Appartamento ‘L’altra metà del cielo’ nasce come risposta della Cooperativa ETICA a queste riflessioni ».

Il servizio gestito da ETICA può accogliere un massimo di sei giovani, dai 17 ai 21 anni, su disposizione del Tribunale per i Minori o dei Servizi Sociali del Comune di residenza delle utenti.

Mazzarella. – « Il Gruppo Appartamento si presenta come struttura residenziale, aperta 24 ore su 24 per tutto l’anno, in cui le ospiti possono sperimentarsi autonomamente in percorsi di crescita individuale e professionale ». Russo. – « In questo modo, le ragazze attraversano un periodo di transizione, durante il quale iniziano a gestirsi in autonomia, ma sulla base di precise regole prestabilite e condivise in un ambiente protetto ». Bassi. – « La giovane dovrà essere protagonista del suo percorso di crescita verso l’autonomia in termini di motivazione ed impegno personale e scegliere consapevolmente questo tipo di esperienza, costruendo con l’equipe educativa il proprio progetto per la permanenza in struttura ».

Resta il problema dei fondi.

Bassi. – « Le risorse in Italia ci sono, intese anche come capitali privati, purtroppo la forbice si allarga e sono in mano a pochi. C’è la sensazione, anzi, si ha quasi la certezza che non si riesca a percepire l’importanza di investire in questo settore, canalizzandole nella maniera più adeguata. I giovani sono lo specchio del nostro futuro, è importante investire su di loro, dandogli un’opportunità ». Russo. – « Il problema del prolungamento per i minori che escono dai circuiti sociali non è circoscritto al Mezzogiorno, è un problema che investe tutto il Paese. Le Fondazioni hanno un ruolo importante per supportare azioni a sostegno di queste ragazze. Ad esempio, la nostra cooperativa è riuscita a ristrutturare e arredare l’appartamento della nostra Comunità per minori ‘Imparando a volare’ grazie all’intervento della Fondazione Oliver Twist di Milano. Bisogna poter ulteriormente incoraggiare questa disponibilità dei privati».

Le istituzioni che impegno hanno assunto in questo incontro ?

Bassi. – « Disponibili senza dubbio, ma sempre lontane dal poter dare risposte concrete. E’ evidente che se a partire dal governo centrale si continua a ritenere il sociale un peso, un costo e non un investimento, tagliando progressivamente di anno in anno risorse, tutta la filiera salta. La Regione è cosciente delle difficoltà sia di queste giovani che dei gruppi appartamento o delle comunità e dice di voler dare priorità a servizi che saranno produttivi, che daranno reale autonomia, andando così a chiudere il circuito. Bisogna capire, però, esattamente cosa si intende. Mazzarella. – « Per quanto riguarda i Comuni, le situazioni sono diverse: alcuni, tolgono le rette per le ragazze perchè non sono in grado di pagarle e altri non ne riconoscono di adeguate, per cui per fornire un percorso che risponda alle necessità vere, bisogna fare davvero i salti mortali e inventarsi spesso la quotidianità. Dopo i 18 anni se non puoi continuare a seguire queste ragazze in strutture protette, finita la tutela e non potendo lavorare sulle famiglie devi abbandonarle a un destino di grandi incertezze, vanificando spesso tutto il lavoro fatto negli anni precedenti. Crei delle illusioni, delle aspettative, delle speranze e poi devi dire ‘abbiamo scherzato’ ? » Russo. – « Si tratta di creature fragili, complesse, ferite che fanno una fatica grandissima a costruirsi una speranza di vita ». Bassi. – « Sul piano nazionale l’Associazione Agevolando, dell’Emilia Romagna, sta promuovendo un confronto attivo con la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, in particolare con la Presidente on. Vittoria Brambilla, per una legge a favore dei neomaggiorenni. C’è una proposta da cui partire : il Disegno di Legge n. 64, presentato in Senato a marzo del 2013 a firma della senatrice Amati. Questo contiene tre articoli importanti, grazie ai quali, per la prima volta in Italia, si sancirebbe il diritto per i giovani in uscita dalla tutela di poter essere aiutati, per la casa, il lavoro, le spese e la salute ». Russo. – « Sarebbe una svolta. Intanto, Agevolando, associazione nata da ex – ospiti, ha avviato un’utilissima sperimentazione : lo ‘Sportello del neo maggiorenne’, sito web dove giovani usciti dai contesti residenziali alternativi alla famiglia di origine trovano notizie utili per la vita che in autonomia dovranno affrontare e costruirsi, dalla ricerca del lavoro, alla produzione di documenti e molto molto altro, per le province di Bologna e Ravenna ». Bassi. – « Agevolando potrebbe essere il collettore per la costruzione di una rete tra soggetti che operano in questo settore del sociale ». Mazzarella. – « La rete è fondamentale, non solo occorre per scambiarsi buone pratiche, ma diventa essenziale per sostenere un percorso legislativo raccogliere dati, elementi che suffraghino concretamente le nostre richieste, dati di cui non dispongono neppure le istituzioni e la cui mancanza crea una sorta di alibi alla soluzione dei problemi ». Bassi. – « Comunque, nonostante la fatica non demordiamo. C’è una frase di una canzone di Jovanotti che abbiamo scelto per aprire la brochure del Gruppo Appartamento ‘L’altra metà del cielo’ : ‘La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare’. Anche noi siamo abituate a mettere in positivo le questioni, non potrebbe essere altrimenti vista la situazione data ma, soprattutto, vogliamo continuare a dare ali al futuro che sono le nostre giovani speranze ».