Consortium Management Construction (CMC). Cooperare, innovando!

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“… per le imprese che credono che la cooperazione sia un valore aggiunto”. Questa la frase che apre il sito di Consortium Management Construction, una dichiarazione chiara di piena adesione ai valori e ai principi cooperativi che sottende ogni impegno di questo Consorzio, giovane ma con all’attivo già importanti e prestigiosi lavori svolti e altrettanti in portafoglio.

 

 

 

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“Mettersi insieme, in un unico soggetto, con specializzazioni complementari che qualificano e completano l’offerta sul mercato delle costruzioni, del restauro e degli impianti, ci è parsa l’unica risposta possibile per affrontare la crisi acutissima che affligge il settore da diversi anni”. A parlare è Sabatino Nocerino, direttore commerciale del consorzio cooperativo Consortium Management Construction.

Il fare rete, dunque, è proprio un elemento costitutivo per CMC, evidentemente, e lo dimostra pure la predilezione nel costruire le condizioni per attuare forti sinergie con altre cooperative. Tra i lavori più belli che vogliamo ricordare c’è il restauro di Villa Campolieto ad Ercolano (Na), eseguito in ATI con la Cooperativa Archeologia e la Ediltecnica Spa, costituitasi poi in Campolieto scarl per l’esecuzione dei lavori. Il progetto esecutivo è stato curato dalla Cooperativa SAAB Architettura ed i lavori sono stati eseguiti sotto la direzione dei direttori tecnici arch. Roberta Bianchini e ing. Daniela Vitiello ed anche il responsabile della produzione geom. Mariano Nocerino. Un lavoro magistralmente eseguito a tempo di record, meno di un anno, per un importo di 4,5 milioni di euro, che ha restituito alla collettività un’altra delle storiche Ville Vesuviane, non lontana dalla Reggia di Portici, edificata per volontà del Principe Luzio de Sangro nella seconda metà del 1700, ridisegnata dal Vanvitelli che modifica il disegno originario, e inaugurata con un concerto del Maestro Accardo.

 

 

 

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Un impegno che la Campolieto scarl, di cui Nocerino è presidente e Fabio Faggella di Archeologia è vice presidente, ha curato con estrema perizia e che ha prodotto anche un innovativo sistema di riduzione del rischio sismico nell’edilizia storica con l’impiego di schemi resistenti ad ‘assetto variabile’, dal Palazzo Reale, all’edilizia conventuale ed alla residenza nobiliare, presentato al Salone del Restauro e Musei, svoltosi a Ferrara l’8 aprile del 2016. Ercolano, come è noto, insiste su un’area ad altissimo rischio sismico, localizzata a pochissima distanza dal Vesuvio, per cui dovendo procedere al restauro dell’elegante colonnato (rielaborato in pianta ellittica dal Vanvitelli), si è proceduto secondo precise direttrici: studio dei cinematismi, coinvolgendo Roberto Delgado, uno dei massimi esperti vulcanologi sul piano internazionale, e rilievo dei dissesti. Da quest’ultima analisi, si sono evidenziate altre due criticità, aggiuntesi alle due già citate di area sismica e vulcanica: il degrado dei materiali (ad esempio, l’ossidazione dei perni di connessione, inseriti nelle colonne) e la dilatazione termica, con una evidente maggiore deformabilità del colonnato di Villa Campolieto, rispetto allo schema classico dei chiostri. Le fasi operative che si sono succedute sono quelle della puntellatura, dell’estrazione e della lavorazione della colonna, con l’inserimento di una cerniera, alla base, e della rimessa in carico, con l’inserimento del pistone tra la struttura superiore e il capitello. Di fatto, c’è stato un intervento strutturale sulle singole colonne, inserendo, oltre al pistone, questa cerniera composta da diversi strati di materiali: barra filettata in acciaio inox, piastra in acciaio inox, strato di gomma, elemento in acciaio inox, teflon, elemento in acciaio inox e, infine, sfera in acciaio inox per preservare da sismi, sia ondulatori che sussultori, il tutto tenuto da un sottofondo in malta cementizia, inserito in un foro effettuato nel basamento della colonna. Di grande pregio, inoltre, il restauro degli affreschi delle sale, eseguito dalla Cooperativa Archeologia.

 

 

 

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“Questo lavoro – conclude Nocerino – dimostra la forza della cooperazione e del fare concretamente rete. Non solo si sono create opportunità occupazionali, ma siamo riusciti ad esaltare anche le specificità professionali, creando un team che ha lavorato pensando alla conservazione come motore per creare metodologie nuove di intervento nel restauro”.

 

DESCRIZIONE ATTIVITA'

L’acquisizione di lavori e servizi da assegnare ai Soci costituisce l’attività prevalente e consolidata di CMC. I principali settori produttivi in cui opera CMC ed i relativi lavori che si possono realizzare sono: Edifici civili e industriali Restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela Strade, autostrade, ponti, viadotti, ferrovie, metropolitane Acquedotti, gasdotti, oleodotti, opere di irrigazione e di evacuazione Opere fluviali, di difesa, di sistemazione idraulica e di bonifica Impianti per la produzione di energia elettrica Impianti per la trasformazione alta/media tensione e per la distribuzione di energia elettrica in corrente alternata e continua ed impianti di pubblica illuminazione Impianti tecnologici Opere ed impianti di bonifica e protezione ambientale Opere di ingegneria naturalistica Lavori in terra Superfici decorate di beni immobili del patrimonio culturale e beni culturali mobili di interesse storico, artistico, archeologico ed etnoantropologico Impianti elettromeccanici trasportatori Finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici e vetrosi Opere strutturali speciali Demolizione di opere Verde e arredo urbano Scavi archeologici Impianti termici e di condizionamento Impianti interni elettrici, telefonici, radiotelefonici e televisivi

STORIA DELLA COOPERATIVA

"C.M.C. - spiega Nocerino - nasce nel ... per rispondere alla crisi del settore dell'edilizia, differenziando i servizi e moltiplicando e qualificando ulteriormente l'offerta globale. In poco tempo, abbiamo dimostrato di aver intuito il percorso giusto. Operiamo attraverso l’assunzione di appalti in nome proprio e nell’interesse dei soci, ai quali assegniamo la realizzazione di quanto acquisito. La forma consortile riesce a far coesistere benefici sia per i singoli soci, che possono operare con maggiore potenzialità commerciale su un mercato più vasto, sia per le stazioni appaltanti, che possono collaborare con un partner di elevata affidabilità e capacità tecnica". "I vantaggi più evidenti - continua Nocerino - che derivano ad un committente dalla stipula di un contratto d’appalto con un Consorzio, rispetto ad un contratto stipulato con un’impresa tradizionale, sono infatti principalmente due: da una parte, la possibilità di operare con una struttura di impresa che, per sua stessa natura, è particolarmente idonea a garantirgli il rispetto dei requisiti contrattuali; dall'altra, la certezza della completa conclusione dei lavori, anche nel caso di gravi inadempienze dell’impresa esecutrice (procedura concorsuale, fallimento, liquidazione), in quanto il Consorzio, quale diretto intestatario del contratto d’appalto, garantisce comunque quanto previsto contrattualmente, attraverso la sostituzione del Socio assegnatario con altro Socio, o il completamento diretto dei lavori".

PROGETTI, EVENTI O COLLABORAZIONI CON LEGACOOP

Sostegno organizzativo alla tappa napoletana dei festeggiamenti del 130° anno di attività Legacoop. FARECOOP, dare vita ad una cooperativa.

LA NOSTRA CARATTERISTICA

CMC possiede il Sistema di Gestione per la Qualità del Settore Lavori, certificato ISO 9001:2008, risultato della applicazione della normativa ISO 9000 ad una attività imprenditoriale sviluppata in ambito consortile, in collaborazione e a supporto dei Soci. Il Sistema di Gestione per la Qualità del Settore Lavori è impostato in modo da assicurare che le commesse acquisite dal Consorzio siano realizzate dai Soci Assegnatari in conformità ai requisiti specificati contrattualmente. L’attività svolta dal Settore Lavori si fonda sui seguenti elementi: • CMC è un imprenditore che acquisisce lavori in nome proprio e nell’interesse dei Soci, ai quali assegna la realizzazione di quanto acquisito; • I rapporti normativi fra Consorzio e Soci in fase di realizzazione sono governati dal Regolamento di Assegnazione ed esecuzione lavori e da un atto di assegnazione; • CMC risponde di tutti gli aspetti giuridico amministrativi della commessa e della corretta selezione del Socio assegnatario; • Il Socio Assegnatario ha la responsabilità della corretta esecuzione dell’opera assegnatale, disponendo delle risorse tecniche e del personale necessario; • CMC esercita la propria attività di monitoraggio sulla commessa mediante il controllo dei principali parametri gestionali caratterizzanti la commessa stessa; • CMC ha un’adeguata strumentazione normativa e finanziaria per garantire il corretto adempimento della commessa da parte del Socio Assegnatario.